L’USO DI SOSTANZE STUPEFACENTI E ALCOL IN GRAVIDANZA HA EFFETTI AVVERSI SULLA SALUTE DELLA DONNA E DEL FETO
L’uso di sostanze stupefacenti e alcol nel periodo della gravidanza, come intuibile, può avere effetti avversi sulla salute della donna e del feto. Le donne sono a più alto rischio di sviluppare un disturbo da uso di sostanze durante il periodo fertile rispetto agli uomini perché, nel fenomeno della "addiction", esiste una differenza di genere che le rende più suscettibili a passare dall’uso sporadico, all’uso problematico e, infine, al disturbo da uso di sostanze conclamato. Il consumo di alcol in gravidanza è comune in molti Paesi e circa il 10% delle donne nella popolazione generale consuma alcol durante la gravidanza (Rapporti ISTISAN 23/3).
Non essendo stata a tutt’oggi stabilita una dose di alcol sicuramente esente da rischi durante la gravidanza, la Società Italiana di Neonatologia (SIN), in occasione della Giornata mondiale della sindrome feto-alcolica e disturbi correlati ribadisce che è opportuno astenersi completamente durante tutto il periodo.
Il consumo cronico di quantità eccessive di alcol può, infatti, causare seri problemi a madre e neonato, aumentando il rischio di abortività spontanea, morte intrauterina, sindrome della morte improvvisa in culla, parto pretermine, basso peso alla nascita, ma, in particolar modo, può essere responsabile dell’insorgenza di difetti dello sviluppo fetale a carico di vari organi e apparati e di disabilità dello sviluppo neurocognitivo infantile. Queste disabilità, conseguenti all'esposizione all'etanolo in utero, sono note come Disturbi dello Spettro Alcolico Fetale (FASD) e la FAS, o Sindrome Feto Alcolica, ne è la forma clinica più grave.
Nell’ambito del complesso quadro della FAS, le sostanze alcoliche possono, inoltre, causare la Sindrome da Astinenza Neonatale (SAN), una condizione patologica causata dalla brusca cessazione dell’effetto di queste sostanze, cronicamente assunte dalla madre in gravidanza e trasferite al feto per via placentare.